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Torresina nel Cuore, dalla prevenzione alla promozione della salute

Sta partendo l’evoluzione del progetto TORRESINA NEL CUORE…

Siete pazienti del Dott. GAMBIOLI, GUERRIERO, PASQUALETTI o SALCICCIA?

Parte per voi in questi giorni un progetto di cui siamo particolarmente fieri!

Si tratta di un programma innovativo che vede lo Studio Medico di Base come parte attiva nella Promozione della Salute e Prevenzione per i propri pazienti.

Il progetto sarà oggetto di Ricerca dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, verra’ finanziato dalla DiagnostiCare Onlus e ci vedrà’ di nuovo insieme al Comitato di Quartiere di Torresina nel coinvolgere i beneficiari del progetto!

Siamo orgogliosi di poter finanziare questo progetto, che per i partecipanti sarà totalmente gratuito, e che riflette a pieno la nostra Mission: ‘Aiutarsi Prevenendo’.

Chiamate i numeri che trovate sulla locandina per avere ulteriori informazioni e richiedere la partecipazione. A presto!

Studio sull’obesità a Roma nel quartiere Torresina

APRILE 2015. Intervista al Dott. EDUARDO MAZZA ed al Dott. STEFANO GAMBIOLI sull’indagine sui rischi dell’obesità nel quartiere di Torresina e l’evoluzione del progetto TORRESINA nel CUORE, verso la PROMOZIONE DELLA SALUTE.

Nel Febbraio 2014 i residenti del quartiere Torresina sono stati coinvolti in un progetto di promozione della salute: invitati a recarsi presso lo Studio Medico di viale Indro Montanelli 101, hanno contribuito all’indagine sui rischi dell’Obesità nella zona attraverso la compilazione di questionari. La ricerca è stata curata dal dott. Eduardo Mazza, infermiere del Policlinico Gemelli in possesso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche e dal dott. Stefano Gambioli, medico di base. A distanza di tre anni, Eduardo Mazza ci aggiorna su questo importante progetto di utilità sociale.

Carissimi Abitanti del quartiere di Torresina,

nel ringraziare tutti per la sensibilità e la disponibilità dimostrate in più occasioni nei confronti di iniziative utili alla tutela della salute per le persone che qui resiedono, si vuole fare il punto della situazione su un progetto a cui  molti di voi hanno partecipato e che ha riscosso un notevole gradimento. Al riguardo, nell’anno 2014 è stato avviato uno studio.

Tale studio, grazie anche alla vostra adesione, ha prodotto interessanti risultati scientifici sul quartiere di Torresina presentati, come comunicazione orale in occasione del SANIT, Forum Internazionale della Salute SANIT,

Forum Internazionale della Salute SANIT

con un Poster alla  per la Giornata della Ricerca 2015 presso il Policlinico Gemelli UCSC …

e successivamente (oggi disponibile è visibile c/o il poliambulatorio onlus DiagnostiCare) al Congresso Internazionale SITI a Milano EXPO.

Congresso Internazionale SITI a Milano EXPO

Più di recente, nel maggio 2017, lo studio è stato  pubblicato come articolo (qui allegato per una lettura integrale) sul “Igiene e sanità pubblica”,  rivista indicizzata su PUBMED che rappresenta, ad’oggi, la piattaforma scientifica per eccellenza a livello internazionale!

Igiene e sanità pubblica. “Percezione del rischio e parametri biologici correlati all’obesità in una popolazione campione della città di Roma”

[Clicca sull’immagine per poter sfogliare l’intero documento]

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile ciò e tutti quelli che contribuiranno a ulteriori iniziative che, a partire da questi risultati, verranno messe in essere per la promozione della salute nel quartiere Torresina.

Dott. Eduardo Mazza

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Scarica il documento: Igiene e sanità pubblica. “Percezione del rischio e parametri biologici correlati all’obesità in una popolazione campione della città di Roma

Roma Best Practices Award 2017

Volete festeggiare il 2770° “NATALE DI ROMA” in un modo originale e virtuoso? Veniteci a trovare oggi pomeriggio nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura, “Università degli Studi Roma Tre” (ex Mattatoio di Testaccio) oppure seguite l’evento in DIRETTA TV su Èliveromatv (canale 71 digitale terrestre) dalle 18 alle 20. http://www.eliveroma.tv/

Stiamo partecipando al Roma Best Practices Award 2017 col progetto “Torresina nel Cuore” nella categoria “Roma Innova Bene“.

Venerdì 21 aprile alle 17.30 vieni all’ex Mattatoio di Testaccio a conoscere i figli migliori di #mammaroma! #romabpa2017 #natalediroma

Torresina nel cuore” è un progetto pilota che nasce nel 2013 a sostegno del primo soccorso cardiaco rendendo Torresina il primo quartiere “cardioprotetto” di Roma. Promosso dal Comitato di Quartiere Torresina e dalla Onlus “DiagnostiCare, il progetto mira ad affrontare il problema oggettivo del trattamento tempestivo dell’arresto cardiaco, per contrastare e ridurre sia gli effetti che le gravissime conseguenze.

Grazie alla messa a disposizione nel quartiere, direttamente su strada, di uno strumento essenziale come il defibrillatore (2 defibrillatori custoditi in teche videosorvegliate) e di una rete di decine di volontari certificati dall’American Hearth Association e contattabili in qualsiasi momento attraverso un sistema di allarme messo a punto dalla società Airtelco di Ferrara, il progetto elude quelli che possono essere i tempi di attesa per i soccorsi o il trasporto del paziente nelle apposite strutture. “Torresina nel cuore” contribuisce inoltre a sensibilizzare i cittadini verso la cultura della solidarietà e della corresponsabilità. Il progetto è stato patrocinato dal Municipio XIV e sostenuto da molti sponsor, nonché piccole e grandi realtà locali.

Nel corso del 2016 è stata preparata la nuova fase del progetto, che affiancherà alla prevenzione la promozione della salute, con un nuovo stile di vita che migliori la salute dei partecipanti e riduca il rischio di malattie cardiovascolari.

Il Roma Best Practices Award è il primo concorso che premia le migliori idee, i migliori progetti e le migliori soluzioni per il recupero dei beni comuni della città, l’integrazione, la solidarietà, la formazione, l’innovazione, la comunicazione. A Roma, ogni giorno, migliaia di persone si incontrano per realizzare qualcosa per gli altri. Le associazioni, le scuole, le aziende, le comunità, le istituzioni, i singoli cittadini sviluppano idee, si organizzano, si confrontano per trovare soluzioni nuove per la città. Il Roma Best Practices Award 2017 “Mamma Roma e i suoi figli migliori” nasce proprio per questo: riconoscere e premiare le migliori pratiche che sono già – o lo diventeranno – un modello e che saranno condivise da tutta la città.

Venerdi 8 aprile 2016. Corso DISOSTRUZIONE PEDIATRICA

Associazione DiagnostiCare Onlus, Comitato Torresina ed Asilo Nido Jasmine sono lieti di invitarvi al secondo Corso Gratuito di Disostruzione Pediatrica, che si terrà venerdì 8 aprile alle ore 17.30.

prenotazione obbligatoria a QUESTO LINK

Torresina Disostruzione aprile 2016

Ricordiamo che è possibile devolvere il 5 x mille all’ ASSOCIAZIONE DIAGNOSTICARE ONLUS CF 97596570586 DIAGNOSTICARE-5XMILLE1

facebook

Modulo Registrazione Corso Disostruzione Pediatrica

PRENOTAZIONI


Torresina nel Cuore Corso Gratuito Disostruzione Pediatrica

PROMEMORIA

Data Evento:

VENERDI 8 APRILE 2016

Luogo dell’evento:
ASILO NIDO JASMINE, PRIMO PIANO CENTRO COMMERCIALE TORRESINA
Via ANDREA BARBATO 31 – 00168 – Roma

ORARI:
Accoglienza partecipanti: ore 17.00
Inizio lezione: ore 17.30
Termine Lezione: ore 19.30 (circa)

Approfondimenti:
https://cuore.torresina.net/formazione/disostruzione-pediatrica/venerdi-8-aprile-2016-corso-disostruzione-pediatrica/

Torresina nel Cuore su ELISIR

Dopo settimane di attesa, venerdì 9 ottobre 2015 abbiamo potuto vedere il servizio di Franco Buccilli girato a Torresina per il programma ELISIR, in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 11,00 alle 12,00 su Rai3.

E quando subito dopo l’inizio del programma la presentatrice ha annunciato di “voler far vedere una cosa curiosa”, le telecamere si sono accese sul nostro quartiere: hanno cominciato i responsabili del progetto pilota “Torresina nel Cuore“, il dott. Stefano Gambioli (istruttore American Heart Association per conto di Acaya Consulting nonché referente della onlus DiagnostiCare  ) e Massimo Paolini (Comitato di Quartiere Torresina), per poi lasciare la parola ai Volontari del progetto, Lorenzo  Campagna e Maurizio Gionfalo, senza dimenticare Daniela Bottigliero che ha partecipato alle riprese della simulazione di intervento e la residente Loredana Mele, che ha riassunto in poche parole l’obiettivo del progetto “Vivere in un quartiere cardioprotetto significa avere molte più possibilità di salvarsi nell’eventualità dovesse succedere qualcosa di drammatico“.

Torresina questa cosa l’hanno capita ma come conclude il bravissimo conduttore Michele Mirabella “E’ un primo esperimento e speriamo che abbia successo e che le amministrazioni lo vogliano benevolmente replicare altrove“. Ce lo auguriamo tutti, anche se il progetto nasce con due gravi peccati di origine, nasce tra la gente ed ha bisogno di pochi soldi (rispetto ad altri costosissimi progetti sanitari) per essere realizzato.

Il dottor STEFANO GAMBIOLI intervistato dalla troupe del programma ELISIR. In onda venerdì 9 ottobre 2015 su Rai 3 (ore 11.00-12.00).

Inaugurato nel gennaio 2014, il progetto di quartiere Cardioprotetto denominato Torresina nel Cuore, sta ottenendo un rinnovato interesse da parte di giornali, radio e tv. Ha iniziato Natalia Distefano sul Corriere della Sera del 30 agosto che, nelle pagine della Cronaca di Roma, ha presentato per grandi linee il progetto dei “Defibrillatori Fai da te“; ha proseguito Giada Pari ritagliandogli uno spazio su Radio Dimensione Suono Roma, per arrivare poi al programma Elisir su Rai 3.

Che dire? Grazie a tutti, per l’opportunità; è un’opportunità che date a noi come quartiere di far conoscere le buone pratiche che stiamo sperimentando, è un’opportunità che date ad altre realtà locali di prendere seriamente in considerazione l’adozione del progetto pilota.

Ogni anno in Italia muore una persona ogni mille abitanti, per arresto cardiaco improvviso. Questo progetto può contribuire a salvare vite umane e limitare i danni permanenti che potrebbero essere causati da un soccorso tardivo di un cuore in fibrillazione. Vi sembra poco?

Torresina nel Cuore è un progetto realizzato dalla onlus DiagnostiCare in collaborazione col Comitato di Quartiere; di seguito riproponiamo l’intervista di Marcella Speranza al dr. Stefano Gambioli, del febbraio 2013.

L’intervista al Dr.Stefano Gambioli (a cura di Marcella Speranza; pubblicata su Il Picchio nr. 58 di Febbraio 2013)

Ogni tanto ci sorprende! Perché Torresina è un quartiere particolare, quasi un paese metropolitano, per lo stile di vita dei suoi abitanti; perché è a misura di bambino e di disabile; perché i cittadini prestano attenzione alla salvaguardia del decoro urbano;
perché in tanti si occupano di mantenere in ordine le zone verdi; perché vengono organizzati grandi eventi; perché a Torresina nessuno si sente solo. Molto merito è del Comitato di Quartiere, attivo e presente, che cerca sempre di risolvere i problemi del territorio e che fa di tutto affinché anche questo non diventi uno dei tanti quartieri-dormitorio; ma anche gli abitanti fanno la loro parte, sempre pronti a dare una mano, per contribuire a migliorare la qualità della vita.
L’ultimo e ambizioso progetto, di cui si sta sentendo parlare, è un progetto particolare: un Quartiere Cardio-Protetto!
Si parla di rianimatori, di defibrillatori cardiaci, ma che vuol dire tutto questo? Vuol dire che si sta lavorando ad un progetto pilota non solo per la nostra zona ma per l’intero territorio Roma, destinato a salvare la vita a chi si dovesse trovare improvvisamente, in arresto cardiaco.

Questa iniziativa, oltre ad essere innovativa e di grande valore sociale, è sicuramente la più importante progettata fin ora.
Per capirne di più, ho intervistato il Dr. Stefano Gambioli, uno dei promotori del progetto, specializzato in medicina del lavoro, medico di medicina generale, il quale oltre ad occuparsi di medicina preventiva è istruttore dell’ International Training Center di American Heart AssociationAcaya Consulting,(Associazione Internazionale di Cardiologia che si occupa anche di formare ed abilitare i “laici”, cioè
coloro che non sono né medici, né paramedici, alla rianimazione cardiopolmonare e all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, DAE).

D. Abbiamo sentito parlare di “Quartiere Cardio-protetto”. Cosa significa?
R. E’ un progetto di cui stiamo discutendo da un po’ di tempo con il Comitato di Quartiere. Torresina è un quartiere piuttosto vivace, gli abitanti rispondono bene alle iniziative importanti e questo è un progetto all’avanguardia. Quartieri o ambiti cardioprotetti esistono già in altri Paesi europei ed anche in Italia, piccole realtà soprattutto nel centro-nord.
Abbiamo pensato di rendere questo nostro territorio un quartiere cardio-protetto: fare in modo che sia dotato di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) e di un discreto numero di volontari che, dopo un corso di formazione, siano abilitati all’uso di questo dispositivo. Realizzando questo progetto, Torresina sarebbe il primo quartiere cardio-protetto di Roma. Per esempio la stazione Termini è un’area cardio-protetta, dotata di diversi DAE. Anche Orvieto e Piacenza sono città cardio-protette.
I dati statistici provenienti da queste esperienze indicano come sia possibile trattare con successo più del 50% dei casi di arresto cardiaco e di ridurre drasticamente i danni permanenti dovuti alla mancanza di ossigeno nei tessuti vitali.

D. Cos’é un DAE (defibrillatore automatico esterno)?
R. Il DAE è un apparecchio molto semplice da usare, sicuro e preciso nella diagnosi. Cosa significa questo? Che attraverso semplici manovre, ben illustrate durante il corso che i volontari dovranno seguire per essere abilitati all’uso del dispositivo, è possibile utilizzare questa macchina per salvare la vita a coloro che, per un evento imprevisto, vanno incontro a quelle che vengono definite ”morti improvvise”. Purtroppo questi eventi sono piuttosto frequenti in una società come la nostra: 1 caso ogni 1000 abitanti, ogni anno.

Se consideriamo che in Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti, ogni anno circa 60 mila decessi possono essere causati da “morte improvvisa”. Il defibrillatore è una macchina che parla, che guida la persona nella rianimazione e che, soprattutto, fa una diagnosi precisa. Una volta attaccate le placche, come si insegnerà a fare, il DAE autonomamente verificherà se l’evento necessita di erogare la scarica elettrica per riattivare il cuore; se la situazione non indica questo tipo di trattamento il Defibrillatore non si attiverà ma suggerirà al soccorritore le operazioni da eseguire.

D. Cosa significa morte improvvisa?
R. La morte improvvisa può colpire sia persone sane che persone affette da patologie note; accade quando improvvisamente le funzioni vitali, come il respiro e l’attività cardiaca, vengono a cessare; questo evento è nella maggior parte dei casi dovuto alla fibrillazione ventricolare (85% degli eventi). Quando questo si verifica le possibilità di salvarsi sono molto scarse perché se il cuore si ferma, o meglio, se va in fibrillazione, il rischio di morte sale tanto più rapidamente quanto più trascorre il tempo dal momento dell’arresto. Si considera che dopo dieci minuti da un arresto per fibrillazione ventricolare se non si inizia una tecnica di rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco esterno e respirazione artificiale) la situazione diviene irreversibile. Statisticamente in una situazione di normalità (assenza di primi soccorritori formati e di AED) solo il 2 % degli arresti cardiaci sopravvive.

D. Cosa succede invece se viviamo in un “Quartiere Cardio-protetto?
R. Per quartiere cardio-protetto intendiamo un territorio dotato di un numero adeguato di DAE e di un proporzionato numero di soccorritori abilitati e ben addestrati per questo tipo di emergenza. Nel nostro quartiere avremo quindi diverse persone formate ed in grado di fare una rianimazione cardiorespiratoria, ossia massaggio cardiaco e respirazione artificiale e capaci di utilizzare il DAE.

La corretta procedura per il primo soccorso in un quartiere cardio-protetto deve quindi garantire un “allarme precoce” con attivazione del 118 e del soccorritore di quartiere; un “intervento immediato” del soccorritore per iniziare tempestivamente la rianimazione cardio-respiratoria; la “disponibilità precoce del DAE” per l’analisi e l’eventuale defibrillazione precoce.

D. Credevo che un defibrillatore fosse uno strumento così particolare che solo i medici potessero usare. C’è qualche disposizione che ne autorizza l’uso a personale non medico?
R. Ci sono ovviamente leggi che autorizzano ed auspicano l’uso del defibrillatore da parte di persone diverse dai medici. La più datata è la Legge Monteleone, legge 120 del 2001, dove viene specificato che anche personale “laico” può essere abilitato all’uso del DAE. Ultimo riferimento di Legge è il Decreto del 18 marzo 2011 dove vengono specificate le modalità con cui poter abilitare un laico.

D. I cosiddetti laici debbono frequentare un corso per conseguire l’abilitazione. Chi può farlo e come si svolge?
R. Istruttori riconosciuti da diversi Enti (nazionali ed internazionali) sono autorizzati a rilasciare l’abilitazione specifica. Personalmente sono istruttore di American Heart Association, ente riconosciuto in sessanta Paesi del mondo, e considerata la più grande organizzazione della cardiologia mondiale (per cui operano sia medici, infermieri e pazienti) che ad intervalli di cinque anni redige le linee guida internazionali per la rianimazione cardiopolmonare.

Il corso di formazione, generalmente, ha una durata di sei ore ed è estremamente pratico. Verranno proiettati dei filmati e i partecipanti dovranno ripetere le manovre spiegate. E’ un corso che impegna fisicamente per cui viene richiesta una buona efficienza fisica. Ad ogni corso potranno partecipare al massimo 9 persone per istruttore. Verranno usati dei manichini, uno ogni tre partecipanti, affinché l’esercitazione pratica sia continua. Si useranno defibrillatori da training, simulatori, perfettamente uguali a quelli che poi si dovranno utilizzare in caso di necessità. Il corso prevede l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare dell’adulto, del bambino e del neonato. Si dovrà superare un esame finale. I dati verranno inviati dal provider italiano Acaya Consulting ad American Heart Association. Chi supererà il corso riceverà la certificazione internazionale che sarà valida per due anni. Acaya Consulting al superamento dell’esame rilascerà inoltre la necessaria abilitazione all’uso del DAE da parte del centro 118 (SSN).

D. Un progetto bellissimo, ma non c’è nessuna difficoltà?
R. Una difficoltà potrebbe essere quella di organizzare una procedura d’intervento in un quartiere. Per questo ci dovremo attenere a quella che viene definita “la catena della sopravvivenza”. Per garantire un soccorso efficiente si deve rispettare una regola: l’allarme precoce. Chiunque, in tutto il quartiere, dovesse accorgersi di una persona che ha un malore, che perde i sensi, che cade a terra, prima di tutto deve chiamare il 118, poi deve attivare la procedura, chiamando uno dei numeri di telefono che verranno distribuiti capillarmente a tutti gli abitanti di Torresina. I soccorritori volontari che saranno disponibili, interverranno rapidamente.
Quindi l’allarme immediato (dopo aver attivato il 118) deve garantire quanto prima l’inizio del massaggio cardiaco e la respirazione artificiale, l’arrivo del DAE per la defibrillazione precoce in attesa dell’ambulanza per il soccorso avanzato che proseguirà in ospedale.

Riuscire a far arrivare in ospedale una persona che è andata in arresto cardiaco, con il cuore che è ripartito, significa averle salvato la vita.

D. I costi di questo progetto?
R. Queste iniziative, di grande importanza sociale, non hanno un costo elevato e sicuramente contribuiscono a caratterizzare un quartiere che è molto attento alla qualità globale della vita. Per promuovere questa iniziativa noi dello Studio Medico di Torresina e la Onlus DIAGNOSTICARE, che offre servizi sanitari al nostro quartiere ed oltre, abbiamo deciso di donare un DAE e personalmente, come istruttore Acaya-AHA ho deciso di fare la formazione gratuitamente a chi vuole partecipare.

FORMIDABILE! Grazie a nome di tutti i cittadini di Torresina, speriamo che questo progetto si realizzi al più presto.

Defibrillatori di Quartiere

Elisir_20150924
Il dottor STEFANO GAMBIOLI intervistato dalla troupe del programma ELISIR. Prossimamente, in onda su Rai 3.

Inaugurato il 25 gennaio 2014, il progetto di quartiere Cardioprotetto denominato Torresina nel Cuore, sta ottenendo un rinnovato interesse da parte di giornali, radio e tv. Ha iniziato Natalia Distefano sul Corriere della Sera del 30 agosto che, nelle pagine della Cronaca di Roma, ha presentato per grandi linee il progetto dei “Defibrillatori Fai da te

Ha proseguito Giada Pari ritagliandogli uno spazio su Radio Dimensione Suono Roma.

Oggi c’è venuto a trovare l’inviato RAI Franco Buccilli del programma televisivo ELISIR, per un’intervista ai responsabili del progetto il dott. STEFANO GAMBIOLI e MASSIMO PAOLINI, ai Volontari ed ai cittadini presenti; prepareranno il servizio e ci faranno conoscere i tempi della messa in onda.

Che dire? Grazie a tutti, per l’opportunità; è un’opportunità che date a noi come quartiere di far conoscere le buone pratiche che stiamo sperimentando, è un’opportunità che date ad altre realtà locali di prendere seriamente in considerazione l’adozione del progetto pilota.

Ogni anno in Italia muore una persona ogni mille abitanti, per arresto cardiaco improvviso. Questo progetto può contribuire a salvare vite umane e limitare i danni permanenti che potrebbero essere causati da un soccorso tardivo di un cuore in fibrillazione. Vi sembra poco?

Torresina nel Cuore è un progetto realizzato dalla onlus DiagnostiCare in collaborazione col Comitato di Quartiere; di seguito riproponiamo l’intervista di Marcella Speranza al dr. Stefano Gambioli, del febbraio 2013.

L’intervista al Dr.Stefano Gambioli (a cura di Marcella Speranza; pubblicata su Il Picchio nr. 58 di Febbraio 2013)

Ogni tanto ci sorprende! Perché Torresina è un quartiere particolare, quasi un paese metropolitano, per lo stile di vita dei suoi abitanti; perché è a misura di bambino e di disabile; perché i cittadini prestano attenzione alla salvaguardia del decoro urbano;
perché in tanti si occupano di mantenere in ordine le zone verdi; perché vengono organizzati grandi eventi; perché a Torresina nessuno si sente solo. Molto merito è del Comitato di Quartiere, attivo e presente, che cerca sempre di risolvere i problemi del territorio e che fa di tutto affinché anche questo non diventi uno dei tanti quartieri-dormitorio; ma anche gli abitanti fanno la loro parte, sempre pronti a dare una mano, per contribuire a migliorare la qualità della vita.
L’ultimo e ambizioso progetto, di cui si sta sentendo parlare, è un progetto particolare: un Quartiere Cardio-Protetto!
Si parla di rianimatori, di defibrillatori cardiaci, ma che vuol dire tutto questo? Vuol dire che si sta lavorando ad un progetto pilota non solo per la nostra zona ma per l’intero territorio Roma, destinato a salvare la vita a chi si dovesse trovare improvvisamente, in arresto cardiaco.

Questa iniziativa, oltre ad essere innovativa e di grande valore sociale, è sicuramente la più importante progettata fin ora.
Per capirne di più, ho intervistato il Dr. Stefano Gambioli, uno dei promotori del progetto, specializzato in medicina del lavoro, medico di medicina generale, il quale oltre ad occuparsi di medicina preventiva è istruttore dell’ International Training Center di American Heart Association, Acaya Consulting,(Associazione Internazionale di Cardiologia che si occupa anche di formare ed abilitare i “laici”, cioè
coloro che non sono né medici, né paramedici, alla rianimazione cardiopolmonare e all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, DAE).

D. Abbiamo sentito parlare di “Quartiere Cardio-protetto”. Cosa significa?
R. E’ un progetto di cui stiamo discutendo da un po’ di tempo con il Comitato di Quartiere. Torresina è un quartiere piuttosto vivace, gli abitanti rispondono bene alle iniziative importanti e questo è un progetto all’avanguardia. Quartieri o ambiti cardioprotetti esistono già in altri Paesi europei ed anche in Italia, piccole realtà soprattutto nel centro-nord.
Abbiamo pensato di rendere questo nostro territorio un quartiere cardio-protetto: fare in modo che sia dotato di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) e di un discreto numero di volontari che, dopo un corso di formazione, siano abilitati all’uso di questo dispositivo. Realizzando questo progetto, Torresina sarebbe il primo quartiere cardio-protetto di Roma. Per esempio la stazione Termini è un’area cardio-protetta, dotata di diversi DAE. Anche Orvieto e Piacenza sono città cardio-protette.
I dati statistici provenienti da queste esperienze indicano come sia possibile trattare con successo più del 50% dei casi di arresto cardiaco e di ridurre drasticamente i danni permanenti dovuti alla mancanza di ossigeno nei tessuti vitali.

D. Cos’é un DAE (defibrillatore automatico esterno)?
R. Il DAE è un apparecchio molto semplice da usare, sicuro e preciso nella diagnosi. Cosa significa questo? Che attraverso semplici manovre, ben illustrate durante il corso che i volontari dovranno seguire per essere abilitati all’uso del dispositivo, è possibile utilizzare questa macchina per salvare la vita a coloro che, per un evento imprevisto, vanno incontro a quelle che vengono definite ”morti improvvise”. Purtroppo questi eventi sono piuttosto frequenti in una società come la nostra: 1 caso ogni 1000 abitanti, ogni anno.

Se consideriamo che in Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti, ogni anno circa 60 mila decessi possono essere causati da “morte improvvisa”. Il defibrillatore è una macchina che parla, che guida la persona nella rianimazione e che, soprattutto, fa una diagnosi precisa. Una volta attaccate le placche, come si insegnerà a fare, il DAE autonomamente verificherà se l’evento necessita di erogare la scarica elettrica per riattivare il cuore; se la situazione non indica questo tipo di trattamento il Defibrillatore non si attiverà ma suggerirà al soccorritore le operazioni da eseguire.

D. Cosa significa morte improvvisa?
R. La morte improvvisa può colpire sia persone sane che persone affette da patologie note; accade quando improvvisamente le funzioni vitali, come il respiro e l’attività cardiaca, vengono a cessare; questo evento è nella maggior parte dei casi dovuto alla fibrillazione ventricolare (85% degli eventi). Quando questo si verifica le possibilità di salvarsi sono molto scarse perché se il cuore si ferma, o meglio, se va in fibrillazione, il rischio di morte sale tanto più rapidamente quanto più trascorre il tempo dal momento dell’arresto. Si considera che dopo dieci minuti da un arresto per fibrillazione ventricolare se non si inizia una tecnica di rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco esterno e respirazione artificiale) la situazione diviene irreversibile. Statisticamente in una situazione di normalità (assenza di primi soccorritori formati e di AED) solo il 2 % degli arresti cardiaci sopravvive.

D. Cosa succede invece se viviamo in un “Quartiere Cardio-protetto?
R. Per quartiere cardio-protetto intendiamo un territorio dotato di un numero adeguato di DAE e di un proporzionato numero di soccorritori abilitati e ben addestrati per questo tipo di emergenza. Nel nostro quartiere avremo quindi diverse persone formate ed in grado di fare una rianimazione cardiorespiratoria, ossia massaggio cardiaco e respirazione artificiale e capaci di utilizzare il DAE.

La corretta procedura per il primo soccorso in un quartiere cardio-protetto deve quindi garantire un “allarme precoce” con attivazione del 118 e del soccorritore di quartiere; un “intervento immediato” del soccorritore per iniziare tempestivamente la rianimazione cardio-respiratoria; la “disponibilità precoce del DAE” per l’analisi e l’eventuale defibrillazione precoce.

D. Credevo che un defibrillatore fosse uno strumento così particolare che solo i medici potessero usare. C’è qualche disposizione che ne autorizza l’uso a personale non medico?
R. Ci sono ovviamente leggi che autorizzano ed auspicano l’uso del defibrillatore da parte di persone diverse dai medici. La più datata è la Legge Monteleone, legge 120 del 2001, dove viene specificato che anche personale “laico” può essere abilitato all’uso del DAE. Ultimo riferimento di Legge è il Decreto del 18 marzo 2011 dove vengono specificate le modalità con cui poter abilitare un laico.

D. I cosiddetti laici debbono frequentare un corso per conseguire l’abilitazione. Chi può farlo e come si svolge?
R. Istruttori riconosciuti da diversi Enti (nazionali ed internazionali) sono autorizzati a rilasciare l’abilitazione specifica. Personalmente sono istruttore di American Heart Association, ente riconosciuto in sessanta Paesi del mondo, e considerata la più grande organizzazione della cardiologia mondiale (per cui operano sia medici, infermieri e pazienti) che ad intervalli di cinque anni redige le linee guida internazionali per la rianimazione cardiopolmonare.

Il corso di formazione, generalmente, ha una durata di sei ore ed è estremamente pratico. Verranno proiettati dei filmati e i partecipanti dovranno ripetere le manovre spiegate. E’ un corso che impegna fisicamente per cui viene richiesta una buona efficienza fisica. Ad ogni corso potranno partecipare al massimo 9 persone per istruttore. Verranno usati dei manichini, uno ogni tre partecipanti, affinché l’esercitazione pratica sia continua. Si useranno defibrillatori da training, simulatori, perfettamente uguali a quelli che poi si dovranno utilizzare in caso di necessità. Il corso prevede l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare dell’adulto, del bambino e del neonato. Si dovrà superare un esame finale. I dati verranno inviati dal provider italiano Acaya Consulting ad American Heart Association. Chi supererà il corso riceverà la certificazione internazionale che sarà valida per due anni. Acaya Consulting al superamento dell’esame rilascerà inoltre la necessaria abilitazione all’uso del DAE da parte del centro 118 (SSN).

D. Un progetto bellissimo, ma non c’è nessuna difficoltà?
R. Una difficoltà potrebbe essere quella di organizzare una procedura d’intervento in un quartiere. Per questo ci dovremo attenere a quella che viene definita “la catena della sopravvivenza”. Per garantire un soccorso efficiente si deve rispettare una regola: l’allarme precoce. Chiunque, in tutto il quartiere, dovesse accorgersi di una persona che ha un malore, che perde i sensi, che cade a terra, prima di tutto deve chiamare il 118, poi deve attivare la procedura, chiamando uno dei numeri di telefono che verranno distribuiti capillarmente a tutti gli abitanti di Torresina. I soccorritori volontari che saranno disponibili, interverranno rapidamente.
Quindi l’allarme immediato (dopo aver attivato il 118) deve garantire quanto prima l’inizio del massaggio cardiaco e la respirazione artificiale, l’arrivo del DAE per la defibrillazione precoce in attesa dell’ambulanza per il soccorso avanzato che proseguirà in ospedale.

Riuscire a far arrivare in ospedale una persona che è andata in arresto cardiaco, con il cuore che è ripartito, significa averle salvato la vita.

D. I costi di questo progetto?
R. Queste iniziative, di grande importanza sociale, non hanno un costo elevato e sicuramente contribuiscono a caratterizzare un quartiere che è molto attento alla qualità globale della vita. Per promuovere questa iniziativa noi dello Studio Medico di Torresina e la Onlus DIAGNOSTICARE, che offre servizi sanitari al nostro quartiere ed oltre, abbiamo deciso di donare un DAE e personalmente, come istruttore Acaya-AHA ho deciso di fare la formazione gratuitamente a chi vuole partecipare.

FORMIDABILE! Grazie a nome di tutti i cittadini di Torresina, speriamo che questo progetto si realizzi al più presto.

 

Torresina nel Cuore su Roma Today

Torresina nel Cuore Servizio di Emiliana Costa per Roma Today
Torresina nel Cuore Servizio di Emiliana Costa per Roma Today

VIDEO di EMILIANA COSTA

 „E’ stato inaugurato sabato 25 gennaio 2014 il servizio dei volontari abilitati al Primo Soccorso cardiaco per il progetto “Torresina nel Cuore“, per la prevenzione e l’informazione in fatto di primo soccorso cardiaco. In particolare, oltre alla presentazione al quartiere del progetto e della squadra di volontari, si inaugureranno anche i due defibrillatori  messi a disposizione dal Municipio XIV e installati nelle apposite teche in due diversi punti del quartiere Torresina: uno in via Paolo Rosi 77/79, l’altro in viale Indro Montanelli 80/84. Il progetto, già presentato nello scorso settembre ancora in fase di pianificazione, mira a contrastare e ridurre gli effetti e le gravissime conseguenze dell’arresto cardiaco improvviso. “ (articolo di Maria Romana Barracco)

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A Torresina un progetto di promozione della salute

PromozioneSaluteTorresina

Nel Febbraio 2014 i residenti del quartiere Torresina sono stati coinvolti in un progetto di promozione della salute: invitati a recarsi presso lo Studio Medico di viale Indro Montanelli 101, hanno contribuito all’indagine sui rischi dell’Obesità nella zona attraverso la compilazione di questionari. La ricerca è stata curata da Eduardo Mazza, infermiere del Policlinico Gemelli in possesso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche e dal dott. Stefano Gambioli, medico di base.
Nel primo video Eduardo Mazza ringrazia ed aggiorna i partecipanti su questo importante progetto di utilità sociale.
Nel secondo video il dottor Stefano Gambioli commenta la prima fase del progetto di utilità sociale di promozione della salute che si sta sviluppando, dando appuntamento alla fase successiva che continuerà a coinvolgere i residenti (che lo vorranno) anticipando alcune iniziative in corso di preparazione a cura della Onlus DiagnostiCare, già protagonista del progetto Torresina nel Cuore insieme al Comitato di Quartiere Torresina ed ai Volontari che hanno fatto (e faranno) i corsi di formazione di Primo Soccorso abilitati all’uso del defibrillatore (DAE), con certificazione American Heart Association. Buona visione!

P.s. Ricordiamo che è possibile devolvere il 5 x mille alla DianostiCare Onlus